Prevenzione del tromboembolismo venoso dopo artroprotesi elettiva d’anca: maggiore efficacia di Rivaroxaban rispetto a Enoxaparina


Il rischio di tromboembolismo venoso è alto dopo artroplastica totale d’anca, e potrebbe persistere anche dopo dimissione ospedaliera. E’ stato confrontato l’impiego di Rivaroxaban ( Xarelto ), un inibitore orale diretto del fattore Xa, nella trombroprofilassi estesa con quella di breve durata con Enoxaparina ( Clexane ), un’Eparina a basso peso molecolare.

Lo studio ha riguardato 2.509 pazienti, che avrebbero dovuto sottoporsi ad artroplastica totale dell’anca. Questi pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Rivaroxaban per os ( 10 mg, 1 volta die ) per 31-39 giorni ( con iniezione di placebo nei giorni 10-14; n=1.252 ), oppure Enoxaparina ( 40 mg/die per via sottocutanea ) per 10-14 giorni ( con compresse di placebo nei giorni 31-39; n=1.257 ).

L’endpoint primario di efficacia era il composito di trombosi venosa profonda ( sintomatica o asintomatica ), embolia polmonare non-fatale, e mortalità per tutte le cause fino ai giorni 30-42.

Le analisi sono state fatte secondo intention-to-treat modificato, con il coinvolgimento di tutti i pazienti che avevano ricevuto almeno una dose del farmaco dello studio.

L’analisi è stata compiuta su 864 pazienti nel gruppo Rivaroxaban e 869 nel gruppo Enoxaparina.

L’endpoint primario è stato raggiunto dal 2% dei pazienti nel gruppo Rivaroxaban e dal 9.3% nel gruppo Enoxaparina ( riduzione del rischio assoluto: 7.3%; p
L’incidenza di qualsiasi sanguinamento durante la terapia è risultata simile tra i gruppi ( 6.6% in 1.228 pazienti nel gruppo sicurezza di Rivaroxaban, contro il 5.5% su 1.229 pazienti nel gruppo sicurezza di Enoxaparina; p=0.25 ).

Dai dati dello studio è emerso che la tromboprofilassi estesa con Rivaroxaban è significativamente più efficace del trattamento di breve periodo con Enoxaparina più placebo nella prevenzione del tromboembolismo venoso, sia asintomatico sia sintomatico, nei pazienti sottoposti ad artroprotesi totale di anca, con un rischio di sanguinamento basso e sovrapponibile. ( Xagena2008 )

Kakkar AK et al, Lancet, 2008; 372: 31-39


Cardio2008 Farma2008


Indietro

Altri articoli

Nello studio DIVERSITY di fase 2b/3, il trattamento di 3 mesi con Dabigatran ( Pradaxa ) è risultato non-inferiore allo...


Gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) hanno ridotto significativamente il rischio di recidiva di tromboembolismo venoso associato al cancro...


Il trattamento anticoagulante del tromboembolismo venoso ( VTE ) associato al tumore pediatrico non è stato valutato in modo prospettico....


C'è una mancanza di studi randomizzati che indaghino la monoterapia con Aspirina per la profilassi del tromboembolismo venoso sintomatico (...


Dati preliminari ed esperienza clinica hanno suggerito un aumento del rischio di sanguinamento uterino anomalo ( AUB ) nelle donne...


La psoriasi, il tromboembolismo venoso e la malattia vascolare periferica condividono meccanismi simili che coinvolgono l'infiammazione cronica. Tuttavia, le associazioni...


Il tromboembolismo venoso ( TEV ) associato al cancro è una condizione comune e pericolosa per la vita nei...


Una valutazione complessiva degli studi comparsi in letteratura nelle decadi passate, ha evidenziato come il rischio di neoplasie maligne occulte...


Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) è un anticoagulante orale diretto in grado di superare i limiti dello standard di cura...


Il ruolo del fattore XI nella patogenesi del tromboembolismo venoso postoperatorio è incerto. Abelacimab è un anticorpo monoclonale che si lega...